Ginevra Di Marco

GINEVRA DI MARCO
Donna Ginevra


Materiali Sonori
maso cd 90149


Ginevra Di Marco (voce)
Francesco Magnelli (pianoforte, magnellophoni, cori)
Andrea Salvadori (chitarra classica, tzouras, wood guitar, cori)
Marzio Del Testa (batteria)

registrato da Andre Salvadori
mixato da Giovanni Gasparini
masterizzato da Claudio Giussani / Nautilus

Arrangiamenti : Francesco Magnelli e Andrea Salvadori
Produzione ersecutiva : Sergio Delle Cese
Produzione artistica : Francesco Magnelli

“Donna Ginevra” è il nuovo lavoro di Ginevra Di Marco (Materiali Sonori, distribuzione Edel), che segue il fortunato “Stazioni Lunari prende terra a Puerto Libre”. Donna Ginevra e i suoi approdano in luoghi già in parte conosciuti come Bretagna e Macedonia per andare a ritrovare antichi canti d’amore e ‘da matrimonio’ (“Au bord de la fontaine” del 1842 e “Usti usti baba”, canto rom) e proseguono in Albania per scoprire una lingua difficile ma dalla musicalità incantevole in un antico canto storico (“Ali Pasha”).
Poi, attraversando l’Italia, ritrovano la loro Toscana con “La Malcontenta”, ninnananna dal sapore amaro raccolta da Caterina Bueno nelle terre di Siena e “In Maremma” spaccato della Toscana contadina del Novecento che “emigrava” per faticare nei campi; ancora ritorna la Campania nella sua espressione più antica con un canto cilentano del XVI secolo (“Le Figliole”) affettuosamente rielaborato in dialetto fiorentino, con la macchietta napoletana del dopoguerra “M’aggia curà” e ancora “Il crack delle banche”, brano di fine ottocento sullo scandalo della Banca di Roma.
Anche in questo disco ritroviamo una Ginevra che ama rendere omaggio a quella musica “d’autore“ che più o meno consapevolmente è caratterizzata da una forte matrice popolare: “Io sì” di Luigi Tenco che ha una progressione armonica e un modo musicale che tanto la fa assomigliare a un sirtaki greco e “Terra mia”, omaggio al Pino Daniele che cantava il suo profondo legame con la tradizione napoletana e il senso di libertà che ne scaturiva, fino ad arrivare a Cuba con “La Maza”, canzone scritta da Silvio Rodriguez il cui testo è una meravigliosa riflessione sul senso della vita.


Bio:

Ginevra Di Marco appare nel 1993, in “Ko De Mondo” che avvia nel migliore dei modi l’avventura CSI, e in seguito in “In Quiete”, testimonianza live che vede la Di Marco assurgere prepotentemente al ruolo di comprimaria. A questo punto è già molto più che una voce: il timbro dolce e carnale, la chiarezza dello stile, una passione senza risparmio, tutto in lei sembra accadere come un ideale contrappunto alle asperità della band (nata dalla fusione delle esperienze CCCP e Litfiba).
Seguono “Linea Gotica” (1996), “Tabula Rasa Elettrificata” (1997) e “La terra, la guerra, una questione privata” (1998) che sono i capitoli di una band all'apice.
Intanto nasce e si consolida l’intesa tra Ginevra e Francesco Magnelli, mente compositiva della band, tastierista e pianista estroso, sempre in cerca di aperture e di nuove modalità espressive.
Il sodalizio frutterà dapprima una curiosa escursione "cinematografica" (la sonorizzazione del film muto Il Fantasma dell'Opera) e quindi, finalmente, “Trama Tenue” (1999), il debutto in solitario di Ginevra, con il quale vince importanti premi in Italia. Collabora con il cantante e bassista Max Gazzè e partecipa al progetto-tributo che molti musicisti italiani rivolgono al grande musicista inglese Robert Wyatt.
Nello stesso periodo esce il primo disco dal vivo di Ginevra dal titolo “Concerto n. 1 - Smodato Temperante“ (2001), testimonianza del tour semiacustico dell’anno precedente.
Nel 2001 gli CSI iniziano l’esperienza PGR (acronimo di “Per Grazia Ricevuta”). L’omonimo album esce per l’ Universal prodotto da Hector Zazou. Ma nel 2004, assieme a Magnelli, lascia il gruppo per seguire altre direzioni, proseguendo la sua carriera solista con “Disincanto” (2005) e “Stazioni lunari prende terra a puerto libre” (2006) con il quale inizia la sua ricerca fra i canti dal margine della Storia, un mondo profondo e dimenticato, ripreso anche nel nuovo album “Donna Ginevra” (2009): Romania, Ungheria, Grecia, i Balcani, gli Slavi, i Rom, il Portogallo, la Bretagna, il Messico, il Cile, gli italiani del Sud e quelli di Toscana. Arrangiamenti e rivisitazioni (realizzati con il fondamentale apporto di Francesco Magnelli) volti a coinvolgere il pubblico con il calore ed il sapore delle feste di paese, delle danze, della musica cantata dalla gente.


  
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